Giovedì 19 settembre si è tenuto un incontro tra le tante società sportive che hanno partecipato alle prime due edizioni del campionato di raccolta fondi Dai Como per riflettere sull’esperienza fatta, scambiarsi consigli e buone prassi e proiettarsi verso una nuova edizione del campionato prevista per il 2025.
Vi raccontiamo cosa è emerso nell’incontro con le parole di Raffaella, Consigliere e responsabile tecnico per la Società Sportiva Ultra Di, che ha partecipato con entusiasmo alle prime due edizioni del Campionato.
A settembre si è tenuto un incontro tra le tante società sportive che hanno partecipato alla scorsa edizione del campionato, quali le riflessioni emerse più interessanti?
All’incontro di settembre sono emersi tanti spunti. Il mondo dello sport in questo momento è un po’ in difficoltà perché la Riforma dello Sport l’ha reso un po’ più “aziendale” e un po’ meno di cuore. Abbiamo condiviso quindi l’importanza di cercare di ricentrare un po’ la mission: promuovere lo sport e fare si che tanti ragazzi facciano attività sportiva.
Altra riflessione interessante condivisa è la necessità di mettersi in rete, di conoscere altre società, perché lavorando insieme si creano delle opportunità di collaborazione e di confronto.
La serata è stata anche occasione per testimoniare la vostra esperienza nel Campionato e come questa iniziativa vi ha cambiato. Come vi siete avvicinati all’esperienza di Dai Como?
La nostra Società Sportiva seguiva già le iniziative dell’Associazione Promotori grazie all’esperienza di un membro del nostro team al Master per Promotori. Grazie alla pagina istituzionale della Fondazione Comasca siamo venuti a conoscenza dell’iniziativa dedicata alle società sportive, abbiamo ricevuto maggiori informazioni e abbiamo preso la decisione di partecipare al campionato.
Cosa ha significato per voi partecipare a Dai Como?
Partecipare a questo campionato per noi è stata una vera svolta! Grazie a questa esperienza abbiamo scoperto di avere tantissime persone intorno a noi: colleghi di lavoro, genitori e sostenitori che ci appoggiavano e con cui poter fare squadra. Non ci sentivamo più soli, abbiamo capito che non c’erano solo le poche persone che lavorano nel Consiglio che potevano far crescere Ultra Di ma piuttosto una vera squadra.
Aver finalmente capito quanto fosse grande la nostra squadra è stato sicuramente il vero valore aggiunto che abbiamo ricavato da questa esperienza, indipendentemente dal premio economico che ne abbiamo ricavato.
Quali cambiamenti ha comportato per Ultra Di?
Sicuramente il fatto di poter ragionare più in grande. Il fatto di avere più risorse, più opportunità, l’aver fatto rete, l’aver scoperto di avere una squadra ci ha permesso di poter generare più attività, di avere più operatori, maggiori disponibilità di palestre e avere la possibilità di coinvolgere più ragazzi. Ci ha fatto crescere sia da un punto di vista economico sia di rete. È stata un’esperienza che ha generato un notevole slancio pe la nostra Società.